venerdì 7 febbraio 2014

Rendi felice il mio cuore ogni giorno .

So che non è Italiano perfetto&corretto ,ma lo considero una licenza poetica .
Così come considero una licenza poetica questo post .


Dell'amore quando fa stare bene NON se ne parla , si cerca di proteggerlo , averne cura come di un essere appena venuto al mondo , perché è sempre  tutto fragile ,a volte lo si deve proteggere anche da se stessi , perché ci sono AMORI  veramente impossibili , a volte la voglia di mandare a fanculottutto (altra licenza poetica ) è forte veramente forte , ma poi entra in gioco la parte emotivo-razionale , perché non vorresti perdere una parte di te , non solo l'altra parte  ed è all'altra parte che ci si rivolge , si crea una specie di piccola tana per questo esserino indifeso che non sa dove andare , cosa fare e da che parte stare , questi amori certe volte fanno anche diventare tanto tristi , perché si vorrebbe appunto come da titolo avere il cuore felice ogni giorno , ma difficilmente il principe azzurro è sempre tutto azzurro a volte è a pois ed anche le principesse diventano ombrose come platani in estate .


Gli amorazzi invece sono da sbandierare agli amici, alla parrucchiera ,sentita stamani una nonna lamenatrsi e chiedere consigli sul suo fiancè , non che una nonna tra l'altro stagionata ma ben tenuta non debba avere un fidanzato , ci mancherebbe altro , ma l'ho trovata ridicola sbandolare la matassa dei suoi sentimenti davanti alle petenere , che ci sta anche visto che sono li apposta , ma soprattutto davanti perfette sconosciute .
Sono gli amori incerti , non nel senso che non esistono o sono frutto dell'immaginazione di uno dei due , ma incerti perché una delle parti si sente sicura di amare solo se sventola lo stendardo dei due cuori trafitti da quel bastardo di cupido .
Ho avuto in un'altra vita un ' amica che aveva un amore del genere , mi teneva ore ed ore al telefono a parlare di lui , gli faceva gli acquati sotto casa , ci ha fatto un figlio e dopo tre mesi era innamorata di un altro , altro giro di telefonate , ho perso un' amica e non ne ho sentito la mancanza del resto non mi chiamo Donna Letizia e non ho la rubrica del cuore .


Ci sono poi  gli amori del momento , quello che sembrava il LUI / LEI  della vita , ma che si è rivelato il/la solita ,tante banalità tanta superficialità e di quelli ci si ride , ci si fanno battute a posteri è una cosa tipo AMORE AI TEMPI DEL COLERA , non il libro , ma inteso perché ti fa anche divenatre gialla dalla rabbia , passato con una dose di antibiotici resta l'amaro in bocca e ci si ride su , a volte si disprezza l'altra/altro per averti fatto perdere tempo .


Poi ci sono gli amori ASSOLUTI  imprescindibili , quelli verso un essere che ami come atto di fede anche se non sai se sei ricambiata e interpreti un morso sulle chiappe o una zampata in un occhio come la massima espressione del suo amore .


Poi c'è l'amore di chi si prende cura di tanti esserini che hanno bisogno anche solo di una coccola oltre che di protezione e cura e chi lo fa lo fa solo perché ci crede e non vuole salvare il mondo , ma renderlo migliore nel suo piccolo e con questo permettetemi i consigli per un San Valentino equo e solidale CALZINO INNAMORATO   , ma sono di parte , potete fare un regalo equo e solidale regalando anche altro di altre associazioni .


Finita la pausa, per la serie mi è venuta un po' di glicemia , torno a fare cose ed ascoltare la pioggia cadere , pioggia che pare fare da sottofondo a questo inverno che è ancora autunno e che non vuole darci cenno di avvicinarsi alla primavera sua storica innamorata .


Prossimamente foto del candy cuori di FIORELLA  CALZINI IN AMORE , di cui  due addirittura convolati a nozze e cose un po' così .


Stay tuned friends .

martedì 4 febbraio 2014

L'osteria della Gina





La  Gina gestiva un'osteria in un paesino ,in realtà poco più grande di una cascina ,accanto ad un altro paese noto per la bellissima Abazia ora metà di turismo domenicale ,un po' senza senso a mio vedere .

All'osteria della Gina  al tocco del mezzodì, si sedevano a tavola muratori, mungitori , trebbiatori e seminatori a volte una sola persona faceva tutti questi lavori a seconda delle stagioni , oggi lo chiamerebbero mutitasking , allora si chiamava "vita grama", era nota la sua cucina per la cacciacione ,cucinava pare magistralmente qualsiasi cosa le venisse fornita o cacciata dal marito ,che si chiamava Battista ,ma tutti conosceva come "Munica".*


L'osteria faceva anche da tabaccheria e punto di ritrovo per gli anziani al pomeriggio i quali tiravano sera con un rosso e mille partite  a carte .


Tra quegli anziani, viene ricordato come un piccolo mito  anche "il cane del Giuanin" ,un piccolo meticcio semicieco che ad una certa ora andava a cercare il padrone per portarlo a casa , se il padrone non era pronto si sedeva sotto al tavolo , e vecchio com'era, se gli veniva sonno dormiva ma seduto e vigile, sia mai che il padrone se ne andasse scordandoselo.**

Erano anni in cui veramente chi aveva poco lo condivideva con chi non aveva nulla e chi aveva molto ne voleva ancora di più , ora forse vale solo la seconda .

Arrivarono i tempi della guerra quella vera  ed a Milano s'insediò un commando Tedesco ,uno dei capi aveva la passione per la caccia , arrivò quindi da quelle parti per portare i suoi nobili cani a stanare lepri e fagiani ,pare che rimase ammaliato dalla cucina della  Gina ,che detto come va detto era ed è stata comunista fino alla morte , anche se andava a messa tutte le domeniche e le feste comandate , il sacro è una cosa e la politica un'altra , basta crederci come in tutte le vicende della vita ed in quei tempi meglio tener la bocca cucita su certe cose .

Avvenne così che il commando tedesco prese a frequentare settimanalmente l'osteria ed il marito della Gina , che più che un cacciatore era un bracconiere , gli teneva a pensione i cani ,anzi da bravo muratore costruì un bellissimo canile affinché i nobili cacciatori a quattro zampe stessero comodi e riparati dalle intemperie o dal sole ,così come i suoi poco blasonati mezzi setter e mezzi segugi.

Da quel Giorno la Gina si procurò una .45, e  la  teneva per non farla notare , in seno , che ci stava nascosta ben nascosta ,non pensate alla Gina come ad una donna chic e minuta , era alta come un corazziere e di corporatura non indifferente.

Se i ragazzi facevan troppo bordello dopo le mangiate e bevute ,non aveva che da tirarla fuori e chiuder le porte dell'osteria , che il bastone per la polenta le era utile in cucina e randelli in giro di quei temi ce n'erano già troppi .

C'era una cosa però che il commando non sapeva , la Gina nascondeva i partigiani , quelli di passaggio verso le montagne oppure i disertori che ai partigiani si univano , a volte restavano anche per mesi li , sicuramente da mangiare non gli mancava , nemici che mangiavano le medesime pietanze e non gli avanzi perché erano  i partigiani erano i primi ad essere serviti , anche se  come è ovvio non sedevano al medesimo tavolo.

Un giorno qualcuno fece la spia ,spifferarono le voci che la Gina sul solaio nascondeva appunto i partigiani e  venne portata in carcere , interrogata e poi rilasciata .

La casa e l'osteria messe sottosopra ma nessuna traccia di partigiani , nemmeno un grammo in più o in meno di farina o zucchero o caffè, tutto in perfetta regola , come da registri e carta anonarie .

Al processo fece ridere di cuore l'interprete che ad una domanda postale in Italiano corretto a proposito del ballatoio che portava al solaio lei rispose :

"Mi sun mai andà a balà"(io non sono mai andata a ballare )e cosi rispose la seconda volta alla terza stanca della farsa si rivolse al interprete ed in Italiano
gli disse "noi la si chiama ringhera il ballatoio non so cos'è e da dieci anni non ci sale nessuno .

A quei tempi , lo sappiamo bene la giustizia andava per le spiccie , ma la Gina ha sempre avuto una tempra forte e non le faceva paura , diceva , la verità , o meglio la sua VERITA'  e pare fosse l'unica volta che mentì in via sua .

Venne rimessa in libertà, riordinò casa ,osteria  e contiuò a servire stufati,brasati con la polenta e risotto alla milanesa a partigiani tedeschi ed anche il delatore ,come se nulla fosse accaduto .

Finì fortunatamente quel triste periodo ed a tutti restò sempre il dubbio che forse i partigiani erano un'invenzione del delatore o una leggenda locale .

Invece i partigiani c'erano ,prima si sul solaio da cui si accedeva dal mitico ballatoio ,ma poi in un posto più sicuro e dove nessuno del commando avrebbe mai pensato di guardare .

Il nuovo canile costruito dal marito era solo l'entrata per la camera segreta dove li nascondeva e da cui uscivano di notte per cambiar aria oppure di giorno quando dovevano andarsene verso il loro destino ,vestiti da cavallanit o da monaci questuanti , uno se ne andò , pare con una compagnia di burattinai che giravano per i paesi a portare un po'' d'allegria .


Io con la Gina e sua sorella Cesarina ci sono cresciuta ,la Gina che si chiamava in realtà Virginia era la sorella della Cesarina ,la mia nonna, questa storia l'ho sentita raccontare , assieme a molte altre da piccola e credevo fosse una favola, dove ci sono i buoni ed i cattivi , crescendo e conoscendo la storia , anzi appassionandomi alla STORIA  di ogni genere volli sapere di più , avevo del resto come fonte persone che nel loro piccolo "quella storia" l'hanno fatta ,così come credo molti di Voi che mi leggete  , avete avuto nonni , bisnonni e proqualchecosa che quella storia l'han vissuta , subita , fatta , da una parte o dall'altra .

Quando le chiesi perché avesse rischiato la vita per degli sconosciuti mi rispose :

"per vendicare i miei fratelli morti in guerra,per vendicare tutte le botte prese e l'olio di ricino ammannito ai fratelli veri ,perché le guerre arricchiscono solo chi è cattivo e non dovrebbero mai ripetersi !"

MAI RIPETERSI , questa frase eccita i politici , gli intellettuali ed i comici , c'è chi dice anche che la storia si ripete , prima in forma di tragedia e poi di farsa .

Eppure ogni giorno nel mondo muoiono ancora oggi milioni di persone ,sorattutto uomini che combattono contro la loro volontà per un ideale che non è loro ma come mercenari di potenze che di loro non possono fare a meno ,combattono anche bambini e donne per difendere la loro terra e la loro identità culturale o religiosa.

 La storia maestra di vita non è affatto vero che insegna a non ripetere più errori tremendi come i genocidi ,insegna forse solo alle singole persone a imparare dove è il bene ed il male e da quale parte stare , o forse non lo insegna tira solo fuori ciò che in realtà c'è nell'animo di ognuno .

Cose che sono accadute veramente qui in un piccolo angolo di Lombardia tra risaie e boschi e un fiume .


Per una volta Non mi firmo LaSerpe .

Pubblicato in origine da un'altra parte e messo qui con tutti i debiti permessi  e cazzilli vari .
Per l'immagine ,ancora fresca di olio e smalto i crediti o( meglio lo scippo del visto e preso ) vanno a Tom ,che da dieci anni dipinge le guerre , il quadro in questione non è riferito al tempo raccontato , si rifà ad un celebre scatto della prima guerra mondiale ed è riferito ad una battaglione di soldati Inglesi , il titolo è però significativo e quindi adatto .

Note per i non Milanesi .
* Munica in dialetto Milanese , indica una suora ed io da piccola mi chiedevo perchè lo chiamassero così , la faccenda del sopranome datogli dalla Gina è un po' imbarazzante e sotto certi versi ricorda la scena di un film , di cui non ricordo il titolo .
Quando si conobbero ,la prima cosa che notò la Gina era una tasca dei pantaloni esageratamente sformata , ma per pudore non chiese nulla , ed andò avanti a tenersi il dubbio fino al giorno del matrimonio ,quando il marito si presentò con dei calzoni più acconci ed allora le chiese cosa tenesse di solito in saccoccia e lui rispose :" una Munica " che è semplicemente il diminuitivo di Cermunica o meglio una semplice fisarmonica da bocca .

** Di quel cagnolino , nessuno ricorda più i nome ,ma per anni ho sentito dire di chi dorme seduto con la testa ciondoloni che pare il cane del Giuanin , come passare ai posteri e diventare un mito con una vaga narcolessia !












domenica 2 febbraio 2014

Sei di Pizzo Papero se...

Da qualche settimana sui social è nata questa moda ,l'orgoglio campanilistico per il proprio paese e la propria città.
Non ci vedo assolutamente nulla di male , ad essere orgogliosi di essere nati , vivere o amare il luogo in cui ci si trova a viver per i casi della vita .


Confesso di non aver aderito a nessun gruppo a cui sono stata invitata a partecipare , anche perché sostanzialmente vengo da diversi posti e non mi sento per niente parte di una città che si è venduta come una squaldrina da quattro soldi ,diventando fondamentalmente il dormitorio di Milano .


Confesso però di aver sbirciato un paio di pagine ,anche quella a cui sono stata invitata vai a sapere perché ,su un paesino della Sicilia, vedo che più o meno tutti ricordano il tempo che fu , un tempo che a leggerlo mi pare lontano , non parte di me ,come se fossi un'aliena ,ma invece mi rendo conto che di quei tempi di cui si parla , di ricordi di cose che non ci sono più , ne ho nostalgia anche io in questa città fatta d'acido ,ma ho nostalgia anche delle estati passate in un piccolo paesino del sud ,ho voluto cercarlo con Google Maps e non c'è più nulla di quello che ricordavo è una semplice cittadina come tante altre ,le medesime case brutte che vedo qui e i medesimi centri commerciali ,una tristezza infinita , acuita ancor più dalle condizioni in cui versa Pompei ,  la dove ho iniziato ad amare la storia e l'arte ,la dove il sacro ed il profano sono uniti ed accettati in maniera naturale , ma mi incanta anche il duomo di Milano e le migliaia di mani che hanno lavorato per secoli alla sua costruzione, mi affascina la piazza Ducale di Vigevano con la sua maestosità simile un po' a p.zza San Pietro ,mi rilassa il golfo di Spezia così mi rilassa il fiume in cui vado a passeggiare con Tont ,amo la maestosità del Rosa così come le dolcezza delle colline dell'Oltrepò che nei giorni di sereno  intravedo a nordovest ed a sudest anche da qui ,potrei continuare con l'elenco e non finirei più, solo per dire che basta guardarsi in giro e non dare nulla per scontato dei vari luoghi in cui vivono gli altri , ognuno ha la sua storia e la sua memoria .


Come scrissi alcuni anni fa in occasione del 150.mo della nascita dell'Italia , di cui sono più o meno coetanea ed il compleanno lo festeggiamo nel medesimo giorno sono orgogliosa di essere Italiana ,
ora un po' meno ,il nostro paese si sta svendendo ,globalizzando in maniera indecente ,non ho nulla in contrario ai vari centri commerciali , ma cazzo per mezzo litro di latte vorrei ancora il lattaio all'angolo , non ci trovo nulla di male nelle movide ma che le tradizioni dei piccoli paesi non vengano viste come un evento folkloristico .


Chi ci governa non sa in realtà cosa fare e solo nei giorni della memoria o delle varie feste nazionali si riempiono la bocca con parole di falso buonismo ricordando gli eroi che hanno dato la vita .
Ma eroi non sono anche coloro che tutti i giorni si alzano e conducono una vera e propria battaglia ?
No non lo sono o meglio non sanno di esserlo ,perché non hanno voglia di essere parte di un cambiamento che può essere possibile , non ne hanno voglia perché tutto sommato è comodo pensare con la mente degli altri .


Eppure il nostro paese è stato la culla del rinascimento ,dopo gli anni bui del medio evo , siamo figli di una Nazione che ha civilizzato mezza Europa ed ha conquistato il mondo ,siamo gli eredi di chi ha scoperto nuovi mondi a cui ora guardiamo con invidia .
Vero che tutto ciò è avvenuto con guerre e morte .


Ma siamo anche i figli di Leonardo , di Galileo , di tante altre menti che hanno pensato da se , siamo gli eredi di chi ha dato lustro al nome dell'Italia in altri tempi ed ora siamo visti come il popolo della Pizza .


Forse tutta questa nostalgia travestita da orgoglio campanilistico è solo di chi è vecchio come me e come me si ricorda di alcuni valori che vorremmo vedere nelle nuove generazioni ,ma le nuove generazioni sono infelici perché la pubblicità gli dice che per ESSERE devono AVERE e se non hanno non sono nulla, dovrebbero però ricordarsi ,ma nessuno glielo dice o glielo insegna da dove veniamo e cosa siamo .


Vorrei che tutti fossero orgogliosi di essere ITALIANI e che l'inno nazionale  desse emozioni non solo quando lo cantano (stonati ma va bene lo stesso) i giocatori della Nazionale ,che il nostro vessillo sventoli nel vento della speranza e non nella bufera dell'incertezza , vorrei che in fondo il mondo andasse avanti ma senza uccidere il passato ,perché come diceva ;non ricordo chi , un popolo senza storia è un popolo senza memoria .


N.d.B , c'è un paese dall'altra parte del mondo in cui la povertà non viene misurata in ciò che si ha, ma in quanto si è felici e non solo per se stessi ma anche per gli altri ...ecco forse vorrei essere di li.