martedì 4 febbraio 2014

L'osteria della Gina





La  Gina gestiva un'osteria in un paesino ,in realtà poco più grande di una cascina ,accanto ad un altro paese noto per la bellissima Abazia ora metà di turismo domenicale ,un po' senza senso a mio vedere .

All'osteria della Gina  al tocco del mezzodì, si sedevano a tavola muratori, mungitori , trebbiatori e seminatori a volte una sola persona faceva tutti questi lavori a seconda delle stagioni , oggi lo chiamerebbero mutitasking , allora si chiamava "vita grama", era nota la sua cucina per la cacciacione ,cucinava pare magistralmente qualsiasi cosa le venisse fornita o cacciata dal marito ,che si chiamava Battista ,ma tutti conosceva come "Munica".*


L'osteria faceva anche da tabaccheria e punto di ritrovo per gli anziani al pomeriggio i quali tiravano sera con un rosso e mille partite  a carte .


Tra quegli anziani, viene ricordato come un piccolo mito  anche "il cane del Giuanin" ,un piccolo meticcio semicieco che ad una certa ora andava a cercare il padrone per portarlo a casa , se il padrone non era pronto si sedeva sotto al tavolo , e vecchio com'era, se gli veniva sonno dormiva ma seduto e vigile, sia mai che il padrone se ne andasse scordandoselo.**

Erano anni in cui veramente chi aveva poco lo condivideva con chi non aveva nulla e chi aveva molto ne voleva ancora di più , ora forse vale solo la seconda .

Arrivarono i tempi della guerra quella vera  ed a Milano s'insediò un commando Tedesco ,uno dei capi aveva la passione per la caccia , arrivò quindi da quelle parti per portare i suoi nobili cani a stanare lepri e fagiani ,pare che rimase ammaliato dalla cucina della  Gina ,che detto come va detto era ed è stata comunista fino alla morte , anche se andava a messa tutte le domeniche e le feste comandate , il sacro è una cosa e la politica un'altra , basta crederci come in tutte le vicende della vita ed in quei tempi meglio tener la bocca cucita su certe cose .

Avvenne così che il commando tedesco prese a frequentare settimanalmente l'osteria ed il marito della Gina , che più che un cacciatore era un bracconiere , gli teneva a pensione i cani ,anzi da bravo muratore costruì un bellissimo canile affinché i nobili cacciatori a quattro zampe stessero comodi e riparati dalle intemperie o dal sole ,così come i suoi poco blasonati mezzi setter e mezzi segugi.

Da quel Giorno la Gina si procurò una .45, e  la  teneva per non farla notare , in seno , che ci stava nascosta ben nascosta ,non pensate alla Gina come ad una donna chic e minuta , era alta come un corazziere e di corporatura non indifferente.

Se i ragazzi facevan troppo bordello dopo le mangiate e bevute ,non aveva che da tirarla fuori e chiuder le porte dell'osteria , che il bastone per la polenta le era utile in cucina e randelli in giro di quei temi ce n'erano già troppi .

C'era una cosa però che il commando non sapeva , la Gina nascondeva i partigiani , quelli di passaggio verso le montagne oppure i disertori che ai partigiani si univano , a volte restavano anche per mesi li , sicuramente da mangiare non gli mancava , nemici che mangiavano le medesime pietanze e non gli avanzi perché erano  i partigiani erano i primi ad essere serviti , anche se  come è ovvio non sedevano al medesimo tavolo.

Un giorno qualcuno fece la spia ,spifferarono le voci che la Gina sul solaio nascondeva appunto i partigiani e  venne portata in carcere , interrogata e poi rilasciata .

La casa e l'osteria messe sottosopra ma nessuna traccia di partigiani , nemmeno un grammo in più o in meno di farina o zucchero o caffè, tutto in perfetta regola , come da registri e carta anonarie .

Al processo fece ridere di cuore l'interprete che ad una domanda postale in Italiano corretto a proposito del ballatoio che portava al solaio lei rispose :

"Mi sun mai andà a balà"(io non sono mai andata a ballare )e cosi rispose la seconda volta alla terza stanca della farsa si rivolse al interprete ed in Italiano
gli disse "noi la si chiama ringhera il ballatoio non so cos'è e da dieci anni non ci sale nessuno .

A quei tempi , lo sappiamo bene la giustizia andava per le spiccie , ma la Gina ha sempre avuto una tempra forte e non le faceva paura , diceva , la verità , o meglio la sua VERITA'  e pare fosse l'unica volta che mentì in via sua .

Venne rimessa in libertà, riordinò casa ,osteria  e contiuò a servire stufati,brasati con la polenta e risotto alla milanesa a partigiani tedeschi ed anche il delatore ,come se nulla fosse accaduto .

Finì fortunatamente quel triste periodo ed a tutti restò sempre il dubbio che forse i partigiani erano un'invenzione del delatore o una leggenda locale .

Invece i partigiani c'erano ,prima si sul solaio da cui si accedeva dal mitico ballatoio ,ma poi in un posto più sicuro e dove nessuno del commando avrebbe mai pensato di guardare .

Il nuovo canile costruito dal marito era solo l'entrata per la camera segreta dove li nascondeva e da cui uscivano di notte per cambiar aria oppure di giorno quando dovevano andarsene verso il loro destino ,vestiti da cavallanit o da monaci questuanti , uno se ne andò , pare con una compagnia di burattinai che giravano per i paesi a portare un po'' d'allegria .


Io con la Gina e sua sorella Cesarina ci sono cresciuta ,la Gina che si chiamava in realtà Virginia era la sorella della Cesarina ,la mia nonna, questa storia l'ho sentita raccontare , assieme a molte altre da piccola e credevo fosse una favola, dove ci sono i buoni ed i cattivi , crescendo e conoscendo la storia , anzi appassionandomi alla STORIA  di ogni genere volli sapere di più , avevo del resto come fonte persone che nel loro piccolo "quella storia" l'hanno fatta ,così come credo molti di Voi che mi leggete  , avete avuto nonni , bisnonni e proqualchecosa che quella storia l'han vissuta , subita , fatta , da una parte o dall'altra .

Quando le chiesi perché avesse rischiato la vita per degli sconosciuti mi rispose :

"per vendicare i miei fratelli morti in guerra,per vendicare tutte le botte prese e l'olio di ricino ammannito ai fratelli veri ,perché le guerre arricchiscono solo chi è cattivo e non dovrebbero mai ripetersi !"

MAI RIPETERSI , questa frase eccita i politici , gli intellettuali ed i comici , c'è chi dice anche che la storia si ripete , prima in forma di tragedia e poi di farsa .

Eppure ogni giorno nel mondo muoiono ancora oggi milioni di persone ,sorattutto uomini che combattono contro la loro volontà per un ideale che non è loro ma come mercenari di potenze che di loro non possono fare a meno ,combattono anche bambini e donne per difendere la loro terra e la loro identità culturale o religiosa.

 La storia maestra di vita non è affatto vero che insegna a non ripetere più errori tremendi come i genocidi ,insegna forse solo alle singole persone a imparare dove è il bene ed il male e da quale parte stare , o forse non lo insegna tira solo fuori ciò che in realtà c'è nell'animo di ognuno .

Cose che sono accadute veramente qui in un piccolo angolo di Lombardia tra risaie e boschi e un fiume .


Per una volta Non mi firmo LaSerpe .

Pubblicato in origine da un'altra parte e messo qui con tutti i debiti permessi  e cazzilli vari .
Per l'immagine ,ancora fresca di olio e smalto i crediti o( meglio lo scippo del visto e preso ) vanno a Tom ,che da dieci anni dipinge le guerre , il quadro in questione non è riferito al tempo raccontato , si rifà ad un celebre scatto della prima guerra mondiale ed è riferito ad una battaglione di soldati Inglesi , il titolo è però significativo e quindi adatto .

Note per i non Milanesi .
* Munica in dialetto Milanese , indica una suora ed io da piccola mi chiedevo perchè lo chiamassero così , la faccenda del sopranome datogli dalla Gina è un po' imbarazzante e sotto certi versi ricorda la scena di un film , di cui non ricordo il titolo .
Quando si conobbero ,la prima cosa che notò la Gina era una tasca dei pantaloni esageratamente sformata , ma per pudore non chiese nulla , ed andò avanti a tenersi il dubbio fino al giorno del matrimonio ,quando il marito si presentò con dei calzoni più acconci ed allora le chiese cosa tenesse di solito in saccoccia e lui rispose :" una Munica " che è semplicemente il diminuitivo di Cermunica o meglio una semplice fisarmonica da bocca .

** Di quel cagnolino , nessuno ricorda più i nome ,ma per anni ho sentito dire di chi dorme seduto con la testa ciondoloni che pare il cane del Giuanin , come passare ai posteri e diventare un mito con una vaga narcolessia !












3 commenti:

  1. Hai ragione Mad ,la gente dovrebbe sempre ricordarsi di non ripetere gli errori del passato , in ogni ambito della vita.
    E sul male ed il bene che c'è dentro la gente , mi trovi perfettamente d'accordo , è quello che mi fa paura , vivere accanto alle persone e poi scoprirle magari diverse .
    Come sempre leggerti è emozionante .Betty

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  2. emozionante questo racconto di vita vissuta!

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  3. Bellissimo. Mi ricorda il mio amato Guareschi...grazie tesò <3

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